Giulia Artioli nel nuovo format targato Rai Cultura
C’è anche una allieva del Centro Preformazione Attoriale nel nuovo format di mamma RAI, “Le interviste impossibili”.
La nuova serie in sei puntate, scritta e diretta da Roberto Quagliano, prodotta da Kamel Film in collaborazione con Rai Cultura, è in onda da lunedì 11 gennaio alle 22.15 su Rai5.
Una serie che avrà per protagonisti grandi della letteratura mondiale, sempre interpretati da attori, come Lev Tolstoj, Emily Brontë, Marcel Proust, Arthur Conan Doyle, Jack London, Ernest Hemingway. Ogni puntata è un incontro immaginario che ripercorre le esperienze di vita, spesso movimentate e avventurose, di questi scrittori, ma anche la poetica che hanno espresso davanti agli avvenimenti storici loro contemporanei e ai movimenti artistici ai quali si sono contrapposti o ai quali hanno aderito.
L’allieva del CPA scelta per l’importante serie, rappresentata dall’agenzia cinematografia Vancini Talent, è Giulia Artioli, che ha interpretato una giovane ragazza nella puntata di Jack London.
Giulia, intanto complimenti per il tuo successo. Come è stato il provino per interpretare questa parte?
Nonostante il provino fosse stato fatto a distanza tramite Skype, e avevo paura potesse rendere le cose più difficili, non ci sono stati problemi.
Quando sei stata scelta, quale è stata la tua reazione?
Essendo la prima volta che mi prendono per un ruolo, anche se piccolo, mi sono emozionata molto.
Ci racconti la tua giornata sul set?
Ho preso il treno e sono andata a Bologna, poi ho raggiunto la sede dove ho conosciuto la troupe, sono stati tutti molto gentili con me.
Siamo andati sulla location, ho conosciuto il ragazzo che doveva fare la scena con me e abbiamo iniziato a girare. Ovviamente ero parecchio emozionata e sentivo l’ansia essendo la prima volta.
Quando abbiamo finito siamo tornati alla sede dove mi hanno offerto il pranzo ed in seguito sono tornata a Ferrara.
Il progetto andrà in onda sulla Rai? Emozionata?
Beh, ancora non mi sono resa conto di andare in onda sulla Rai, quindi sì, sono emozionata.
Quanto è importante frequentare una scuola professionale di recitazione?
Frequentare una scuola sicuramente mi ha aiutato perché ho avuto modo di poter entrare maggiormente in questo mondo ma mi sono resa conto che conta molto anche l’esperienza sul campo.
La scuola, consapevole che i propri allievi debbano conoscere il set cinematografico fin dagli anni di studio, cerca di legare fin dal primo anno la formazione con i primi passi del mondo del lavoro.
Per questo la testimonianza di Giulia è per noi un grande piccolo successo.