É atteso in Francia e in Germania a gennaio 2022 e si appresta ad essere uno dei docu-film più approfonditi sulla vita di Giorgio Bassani. Si chiamerà 'Il Giardino che non c'è', chiaro richiamo al 'Giardino dei Finzi Contini', capolavoro di Bassani. A firmarlo - per l'emittente Arte France (presente anche in Germania) - sarà la regista Rä Di Martino, con produzione italo-francese (l'italiana Alto Piano e la francese Les Films du Poisson) e la presenza di alcuni giovani attori del Centro Preformazione Attoriale.
Il set sarà la città: si partirà da Parco Massari, quindi gli altri luoghi 'bassaniani', lo stesso centro-studi, oggi casa-museo ("luogo sublime, nonché uno dei massimi luoghi d'arte non solo della città", lo ha definito il co-curatore Gianni Venturi), corso Ercole I d'Este, la biblioteca Ariostea, Porta degli Angeli, il cimitero ebraico, la casa di Andrea Pesaro, il club Marfisa.
"Il film documentario parlerá del libro e del film di De Sica, del difficile rapporto tra letteratura e cinema e di quanto la storia de 'Il Giardino dei Finzi Contini' è diventata parte dell’inconscio collettivo. Affezionandosi all'immaginario, infatti, lo si cerca nella realtà. Per questo il 'giardino' sarà rappresentato attraverso riprese in diversi luoghi", ha detto la regista, mentre Portia Prebys, intervistata nel docu-film e oggi presente, ha parlato della quotidianità romana di Bassani: "La cosa più importante di Giorgio è che non parlava mai di persone. Mai gossip. Ogni giorno era per lui una bellissima giornata, che trascorreva visitando e vivendo luoghi diversi di Roma, individuati sulla sua cartina 'Noli'. Giorgio voleva mantenere un rapporto con Roma molto intenso, che iniziò il 6 dicembre 1943 quando, lasciata Firenze, approdò a Roma incontrando in stazione Michelangelo Antonioni".
Un incontro del passato che incrocia l'attualità, a poche ore dalla presentazione della futura sede dello Spazio Antonioni al Padiglione di Arte contemporanea, come ha sottolineato l'assessore Marco Gulinelli: "Ferrara, l'arte, il cinema e Bassani vivono in una simbiosi continua", ha detto annunciando anche l'idea di un appuntamento a palazzina Marfisa d'Este dedicato al rapporto tra Bassani e l'arte, a cui collaborerà anche lo storico dell'arte Lucio Scardino.
Stefano Muroni, presidente del Centro Preformazione Attoriale, ha sottolineato il ruolo dei giovani allievi del CPA rappresentati dalla Vancini Talent: "La nostra scuola di cinema porta il nome di un grande regista come Vancini che esordì con un film ispirato da Bassani, La lunga notte del '43, e oggi - nel solco di quella tradizione - la Vancini Talent sta dando a tanti ragazzi l'opportunità di lavorare, fare esperienza e misurarsi con produzioni importanti, anche su set Rai, fin dall'adolescenza.